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La manna in Calabria, una risorsa da riscoprire e valorizzare



Intorno a questa generosa linfa un tempo, almeno fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, anche in alcune zone della Calabria si reggeva un'intera economia. Adesso, dopo oltre mezzo secolo di oblio, la manna, resina naturale e commestibile estratta, oggi come allora, con delle incisioni applicate sulla corteccia dei frassini, potrebbe vivere una stagione di riscoperta e di rilancio. Chi non nutre dubbi in proposito è l'etnobotanico Carmine Lupia che, alla guida del Conservatorio Etnobotanico Mediterraneo di Sersale e dell'analoga struttura attiva da più tempo a Castelluccio in Basilicata, lavora da tempo per restituire dignità a quello che in passato era considerato un prodotto di eccellenza per una vasta area geografica posta all'estremità meridionale della penisola italiana. Dopo anni di ricerche e studi condotti sulle tecniche di estrazione della manna dal frassino adesso affiorano i primi risultati.

 

E paiono più che incoraggianti. Qui l’articolo 



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